Recensione di “Steambros Investigations: L’anatema dei Gover”

 

Ciao amici!

Qualche tempo fa, avevo fatto la recensione di “Steambros Investigations: L’armonia dell’imperfetto”, ma prima di pubblicarla l’avevo fatta leggere ai suoi autori: Alastor Maverick e L.A Mely. A loro è piaciuta tanto e mi hanno chiesto se volessi recensire il secondo volume. Ho accettato subito ed eccone la recensione!

Dove eravamo rimasti?

Nicholas Hoyt e sua sorella Melinda (chiamateli pure Nick e Mel) sono due ragazzi che vivono nella Londra vittoriana. Purtroppo hanno perso i loro genitori da piccoli e la loro sorella maggiore, Emma, è scomparsa da parecchi anni e la si crede deceduta. Gli Hoyt sono stati cresciuti dallo zio, un uomo molto colto che ha insegnato loro molte cose, prima di prendere i voti. Grazie a questa formazione intellettuale e culturale, i fratelli Hoyt sono diventati due investigatori privati e si mantengono grazie alla loro agenzia. Nel primo romanzo, Mel e Nick hanno risolto il misterioso caso dell’omicidio di Lord Bamminton, ritrovando anche uno strano dipinto raffigurante una ragazza molto somigliante a Emma. Senza neanche pensarci un attimo, gli “Steambros” (come vengono chiamati dalla stampa locale) saltano sul loro veicolo, il sidecar e filano dritti verso il luogo di provenienza del quadro: la Scozia.

Le avventure scozzesi degli Hoyt

Arrivati nei pressi di Glasgow, Nick e Mel si fermano in una locanda, lo Scotia, per avere informazioni sul posto e trovare un’indagine da fare per poter finanziare il loro viaggio. Il personale dello Scotia non è molto simpatico all’esplosiva Melinda, ma i fratelli riescono a sapere che non molto lontano da lì si trova la villa appartenente ad una famiglia maledetta: i Gover. Nick insiste per rendere visita ai proprietari del maniero, scoprendo così un meraviglioso edificio circondato da un giardino abbellito dagli oleandri; questa cosa intriga molto i due fratelli, visto che sono piante difficile da curare, soprattutto con il rude clima locale. Dopo essersi presentati alla capostipite della famiglia Gover, i fratelli Hoyt iniziano a indagare sulla maledizione di quella famiglia: morti premature e sospette hanno colpito vari membri di quella dinastia di fabbricanti di tessuti. Anche se non credono alle maledizioni, gli Steambros scopriranno che la storia dei Gover non è così tranquilla, che i membri di quella stirpe non sono quelli che sembrano essere e che la loro casa nasconde terribili segreti…

Mi è piaciuta la coraggiosa decisione degli autori di rompere la routine dei protagonisti e di farli spostare in un altro paese: Alastor e L.A. Mely avrebbero benissimo potuto far rimanere Nick e Mel nella loro Londra, con tutte le loro abitudini, i loro luoghi preferiti e la gente che conoscono. La scelta è stata felice: a differenza delle serie nelle quali gli eroi incontrano sempre le stesse persone od operano nella stessa regione (come ad esempio nel caso di Poirot che si scontra spessissimo con Japp o la zona dei Cotswolds di Agatha Raisin), in “Steambros Investigations” si va avanti, si segue il sidecar che sfreccia verso l’ignoto e noi lettori siamo spaesati quanto Mel e Nick davanti allo Scotia, scoprendo insieme a loro questo nuovo paese, terra di fantasmi, di castelli e di maledizioni.

Una stretta sui luoghi e i personaggi

Una delle particolarità de “L’anatema dei Gover” è la riduzione drastica dei personaggi e dei luoghi visitati dai fratelli Hoyt: contrariamente alla classica particolarità dei romanzi gialli che hanno spesso molti personaggi (per permettere al lettore di tirare le sue conclusioni e incolpare, di solito, la persona sbagliata), questo secondo romanzo della trilogia comporta pochi personaggi e l’azione si svolge al massimo in tre luoghi diversi. Ci troviamo quasi in un huis-clos, anche se gli Hoyt avranno un po’ più di libertà che i poveretti intrappolati dalla neve nella commedia “Trappola per topi” di Agatha Christie. Questa scelta fatta dagli autori è molto interessante, perché permette di creare un’atmosfera di diffidenza, un gioco di maschere che ci guiderà in una serie di colpi di scena che faranno luce su ogni mistero racchiuso tra le mura della villa dei Gover.

La maledizione dei sequel scongiurata

Qualche anno fa, Caparezza aveva fatto una canzone sulla difficoltà d’incidere un secondo album: il rapper pugliese aveva fatto centro su un tema molto delicato per quanto riguarda l’intera produzione artistica, dalla musica al cinema e la scrittura non è un’eccezione. Scrivere il secondo romanzo di una serie è sempre difficile perché siamo tentati di riprendere i codici e i meccanismi del primo volume per riproporli nel secondo. Quante volte al cinema abbiamo visto dei sequel che non sono altro che brutte copie del primo, molto più originale (Ghostbusters II ad esempio)?

In questo secondo volume, gli autori hanno egregiamente evitato questa trappola: Nick e Mel sono gli stessi, i loro caratteri non sono stati enfatizzati. Non c’è un sovrastare di situazioni strane o spettacolari per sorprendere il lettore e questo libro si legge bene grazie alla sua trama e ai suoi interessanti protagonisti che si distinguono per il loro realismo.

In definitiva, “L’anatema dei Gover” è il seguito de “L’armonia dell’imperfetto”, ma si tratta di una tappa nel viaggio degli Hoyt verso la verità e non di un mero sequel “hollywoodiano” basato su poca trama, esagerazioni delle caratteristiche del primo volume e tantissimi “effetti speciali” dovuti all’ambientazione Steampunk.

Conclusione

Il clima scozzese non ha fatto cambiare Mel e Nick: questo duo di fratelli investigatori funziona come il loro sidecar appena oliato. La nuova ambientazione e la storia sono radicalmente diverse da quelle del primo romanzo, ma sono altrettanto interessanti. Gli amanti del genere steampunk gradiranno i congegni che appaiano in questo nuovo volume, senza che il lato fantascientifico prenda il sopravvento sull’indagine. In definitiva “Steambros Investigations: L’anatema dei Gover” è un bel libro, secondo atto di una trilogia originale e molto gradevole da leggere. Aspetto il terzo romanzo, non vedo l’ora di sapere come andranno a finire le indagini dei fratelli Hoyt!

Steam2libroEbook

Immagine dal sito di Dark Zone

Titolo: Steambros Investigations- L’anatema dei Gover

Autori: Alastor Maverick e L.A Mely

Editrice: Dark Zone

Pagine: 178

Prezzo: 14.90 €

VOTO: 4 su 5- Molto Bello

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A presto!

3 pensieri riguardo “Recensione di “Steambros Investigations: L’anatema dei Gover”

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