Ciao amici!
Oggi, si torna a parlare di librogame con un’altra produzione delle edizioni Aristea: non uno, ma due libri gemelli a tema cyberpunk che vi faranno viaggiare in un futuro distopico e inquietante.

Trama:
Il mondo come la conosciamo è crollato da tempo, per via di varie guerre: la Poliorcesi. Dalle ceneri di quello che rimaneva di civiltà è emersa una nuova società, basata sullo sfruttamento delle risorse e, sopratutto, delle persone. Gli stati non esistono più, almeno, non più come li conosciamo perché le Corp, delle potenti multinazionali con dei mezzi per noi inimmaginabili, hanno preso molto potere e la gente si divide in gruppi etnici chiamati “cladi”, ognuna con la sua cultura, la sua storia e la sua identità.
In quella che fu l’antica Maremma, la Corp Felce Felice, specializzata nella produzione di mangime per del bestiame mutante chiamato Caproidi, ha istallato una sede di ricerca e di produzione. Ma come mai? Questa palude è diventata inospitale e la natura ha riconquistato i suoi diritti da molto tempo. Gli insediamenti sono rarissimi e il nome ufficiale della Maremma è “Pantan Affanno”, dove vivrebbero gli enigmatici Mazzo Grugno e i terribili Wurmkos, non è un posto per fare del business!

Un’ambientazione unica
Marta Palvarini ha ambientato “Favelle Orbitali” nell’universo del gioco di ruolo “Dura-Lande”, da lei creato.
Contrariamente al cyberpunk tradizionale (con questo intendo le opere ispirate alle opere di William Gibson o di Philip K.Dick), l’azione non si svolge in una metropoli tentacolare dove decine di culture convivono e nella quale tutto o quasi è possibile. L’ambientazione delle Dura-Lande è l’Italia in un futuro non molto lontano: la nostra civiltà è crollata nel 2051 (quindi, ci rimangono 28 anni… ditelo ai vostri figli!) dopo una guerra totale fra potentissime multinazionali: la Poliorcesi. L’umanità ha dovuto ripensare il suo modo di vita e nuovi paradigmi si sono imposti: quello delle cladi, delle Corp e di alcuni Stati più o meno simili a quelli che conosciamo. Ma tutto questo nuovo mondo è retto da un sistema economico basato sullo sfruttamento, come una sopravvivenza inviperita del capitalismo odierno.
L’azione si svolge 301 anni dopo la Poliorcesi: L’Italia è divisa in vari cladi e piccoli stati e alcune Corp hanno un grande potere e seguono obiettivi segreti. La tecnologia è simile alla nostra, ma mancano molti elementi che utilizziamo di solito (Internet, ad esempio) e molte cose che sono per noi ovvie, come la possibilità di curarsi o di esprimersi, sono riservate a pochi nelle Dura-Lande.
Mi è piaciuto particolarmente l’attenzione di Marta Palvarini sul modo di pensare e di esprimersi dei personaggi in questo doppio librogame: l’uso della terminologia nuova di questo universo e, sopratutto, lo slang ispirato al fiorentino e all’inglese italianizzato (quello che sentiamo in vari media) conferisce un tocco di realismo unico all’intera opera.

Dei personaggi diversi fra loro e realistici
Di solito nei librogame, il lettore-giocatore è rappresentato da un unico personaggio dalle caratteristiche predefinite o scelte dallo stesso lettore. Ci sono pochi casi nei quali si può scegliere fra due o più personaggi pregenerati (come nelle serie “Blood Sword” o “Horror Classic”), ma “Favelle Orbitali” propone tre protagonisti dalle abilità e caratteristiche già stabilite: contrariamente ad alcuni sistemi di gioco che hanno un livello di difficoltà variabile a seconda del personaggio scelto, in questo librogame la scelta del protagonista offre nuovi punti di vista al lettore e permette di scoprire altre sfaccettature dell’intera trama e di esplorare l’intero universo contenuto in questi due tomi.
La Felce Felice nasconde qualcosa e questo interessa molto la Clade Solare “Officina 52”, evoluzione estrema del sindacalismo anti-Corp che invia Ursa “De Campi”, la sua migliore risorsa. Ma anche la Clade Bios, ossessionata dall’evoluzione e del transumaensimo (portare sempre più lontano le possibilità dell’essere umano, anche al costo di potenziamenti genetici) s’interessa al lavoro della Felce Felice e ha schierato l’Ormonauta (un umano potenziato all’estremo) Jayden per fare luce si segreti tecnologici e genetici della Corp. Ma Karim, della clade Lucente (un gruppo etnico visto molto male dalle altre cladi, spesso equiparati a muli da soma) non interessano le magagne della Felce Felice, anzi, vuole sapere che fine abbia fatto sua sorella che non da più notizie da quando è stata assunta dalla sede nel Pantan-Affanno.
Ogni personaggio (a scelta) potrà esplorare questa Maremma distopica e indagare per fare luce sui segreti della Felce Felice, ma non solo.
Il sistema di gioco
In passato, quasi tutti i librogame avevano un sistema di gioco basato sul lancio di uno o più dadi da sei facce. Adesso, la tendenza è di ridurre al massimo l’uso dei dadi e di non più affidarsi al caso, ma bensì ad un sistema di ricompense e di penalità che il lettore ottiene con le sue varie scelte durante l’avventura.
In “Favelle Orbitali”, non c’è nessun lancio di dadi: ogni personaggio ha un certo numero di “etichette” , ossia un elenco di parole-chiavi che possono rappresentare un oggetto, una informazione ottenuta, una condizione fisica o psicologica e queste etichette devono essere utilizzate per risolvere alcune situazioni. Questo mi rammenta le vecchie avventure grafiche: se non avevi tale o tale oggetto, non potevi andare avanti o uccidere il mostro. Però, la ricerca delle etichette o delle informazioni incluse in certi paragrafi permette di fare un po’ più di luce sull’intera faccenda e rende il gioco molto stimolante, come una caccia al tesoro o una escape-room.
Per via del suo sistema di gioco semplice, ma efficace, “Favelle Orbitali” è un librogame adatto ad ogni tipo di giocatore: dal veterano che ha conosciuto e pubblicazioni El fino al neofita che fa i suoi primi passi con i librogame di questo nuovo secolo.

Conclusione
Questo librogame doppio è forse una delle migliori produzioni del genere che mi è stato dato di leggere: l’ambientazione è molto dettagliata, non si da niente per scontato e il lettore deve immergersi nel modo di parlare, pensare e vivere delle Dura-Lande per leggere e giocare a “Favelle orbitali”. Contrariamente ad altre opere che sfruttano un immaginario mainstream veicolato da vari media quali la televisione, il cinema, la letteratura o i videogiochi, in questo librogame il lettore-giocatore non ha nessun appiglio esterno per capire al volo qualche aspetto più o meno conosciuto dell’ambientazione e pensare “Ah, sì ci sono gli orchi e i goblin, come ne Il Signore degli Anelli!”. No, le dura-Lande sono un universo a sé e il lettore non può riferirsi ad altre opere per sentirsi meno spaesato. Questo un bene, secondo me: ogni opera dovrebbe essere originale e spingere il lettore a interessarsi alle loro ambientazioni, per avere un’esperienza di lettura ottima.
Come ogni opera pubblicata dalla casa editrice Aristea, “Favelle Orbitali” ha un sistema di gioco semplice, ma efficace, che può essere capito e utilizzato da tutti: non serve essere un esperto della letteratura interattiva per compiere le missioni principali e secondarie di ogni personaggio e anche chi non ha mai letto un librogame in vita sua potrà godersi la sua avventura nel Pantan Affanno. Il fatto di poter scegliere fra tre protagonisti arricchisce un’opera già interessante di suo: così facendo, il lettore potrà esplorare tutte le sfaccettature di un’ambientazione ricca e con molti spunti di riflessione.
Quindi, con un universo complesso che può avere infinite possibilità, caratterizzato da un suo proprio lessico (sfido chiunque a non parlare come un vero abitante delle Dura-Lande dopo la seconda lettura), dei protagonisti elaborati con le proprie forze e debolezze, una riflessione sul potere della scienza, sul nostro modello socio-economico e sull’etica in generale “Favelle Orbitali” è una vera pietra miliare nel panorama del librogame italiano. Invito chiunque è interessato alla fantascienza, ma anche nelle problematiche ambientali e sociali del nostro tempo a leggere questo libro doppio, perché come ogni aspetto di quest’avventura distopica, la sua lettura è solo il punto di partenza di una cosa più ampia.
L’opera di Marta Palvarini, arricchita dalle illustrazioni di Fabio Porfidia, avrà sicuramente un impatto nel futuro della letteratura interattiva, ma anche in quello della fantascienza italiana, soprattutto in questi anni nei quali si cerca un nuovo paradigma ecologico e sociale.
Scheda tecnica
Titolo: Favelle Orbitali
Autore: Marta Palvarini
Casa Editrice: Aristea
Collana: Road to dusk
Genere: Librogame, cyberpunk, distopico Numero di paragrafi: 1025 (380+645)
ISBN: 978-88-32259-11-7
Link per l’acquisto: Store della casa editrice
Verdetto
