Ciao amici!
Oggi, si celebra la Festa della Donna: faccio i miei più sinceri auguri a tutte le lettrici di Inchiostronoir!

Quando navigo nella blogosfera, noto che ci sono più autrici che non autori di blog: molte di loro gestiscono blog di scrittura o che parlano di arte in generale. Inoltre, quasi tutte le recensioni che ho avuto de “Il Maestro dei morti” o di “Si chiamava Mathilde” sono scritte da donne.
Quando ci penso, è vero che le donne sono molto importanti nella letteratura: ci sono migliaia di libri che hanno una donna come protagonista, ma spesso i loro autori sono uomini e queste eroine hanno spesso un destino tragico. Forse le cose vanno meglio quando una scrittrice sceglie di parlare delle vicende di una protagonista, ma non sempre.
Nei miei romanzi, le donne hanno un ruolo importantissimo: “Il Maestro dei morti” non narra solo un intricato caso di scomparsa con l’intervento di due detective, ma della posizione della donna nella società borghese del 1933 e del processo di crescita personale di Sophie, la ragazza che viene a trovare gli investigatori Renard e Tortue per chiedere loro aiuto. Per quanto riguarda “Si chiamava Mathilde“, tutto gira attorno a una pianista, una che adesso si potrebbe chiamare “baby-star“, ma dalla vita molto difficile. Anche lì, le interazioni molto complesse fra donne giocano un ruolo importantissimo.

In ogni buona storia, ci deve essere almeno che funge da motore: non solo la donzella rinchiusa in una torre da liberare dalle grinfie di un drago, ma una persona con solide motivazioni che permette di accendere la miccia della trama, la cui presenza permetterà al Protagonista (di qualsiasi genere) di trasfigurarsi dopo aver superato varie prove, oppure la trasfigurazione potrebbe essere quella della donna stessa. In ogni caso, nessun autore dovrebbe cadere nelle trappole dei soliti cliché di una società patriarcale e maschilista oppure in quelle di un caricaturale girl power: sì, una donna è capace di fare tutto quello che può fare un uomo, ma non deve averle tute vinte contro ogni logica solo “perché è una donna” (ogni riferimento ad alcune produzioni Disney è puramente casuale…). In ogni caso, c’è tanta , ma tanta strada da fare affinché le autrici e le protagoniste dei romanzi e racconti possano farsi un posto al sole alla pari dei loro colleghi maschi.
Ma i problemi delle donne non si limitano a personaggi femminili, ahimè ancora molto stereotipati nei romanzi o i film. Ogni settimana ci sono tragiche notizie di donne picchiate o uccise dai propri compagni. Amiche, se siete in difficoltà, c’è un numero che potete chiamare:

Auguro una buona festa a tutte le lettrici di Inchiostronoir e spero che un giorno non si sentirà più parlare di disuguaglianze o di retaggi di una società fallocrate e misogina!
Grazie mille, caro Inchiostronoir, sia per gli auguri sia per le riflessioni che hai condiviso 🙏🤗 Mi trovi d’accordo su tutto!
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Prego!
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Grazie per gli auguri e per il bel post. 💙
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Prego!
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