Recensione: “Emraia” di Dario Leccacorvi

Recensione: “Emraia” di Dario Leccacorvi

Ciao amici!

Oggi, si torna a parlare di librogame con l’attesissimo “Emraia“, terzo e penultimo capitolo della famosa saga italiana “Fra Tenebra e Abisso“. All’ora in cui sto scrivendo queste righe, mi dicono che questo libro è già in ristampa… dopo nemmeno un mese dalla pubblicazione! Seguitemi e vi porterò di nuovo nel Rayn: un universo dark fantasy molto originale dove anche il più grande veterano del genere può essere sorpreso!

Fonte: Facebook Aristea

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“Fra Tenebra e Abisso: La Megera”, viaggio nel cuore della Tenebra

Ciao amici!

Vi ricorderete sicuramente dell’annuncio del rilascio del seguito di “Fra Tenebra e Abisso: il Marchio” che ho fatto qualche mese fa. Adesso, sono fiero di potervi dare la mia recensione del secondo capitolo della saga dark fantasy 100% italiana che spopola tra gli appassionati del genere!

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“Fra Tenebra e Abisso: il Marchio” il destino di Noder è tra le vostre mani!

Oggi ho deciso di parlarvi di un’app che mi è piaciuta tanto: non si tratta della solita roba per divertire gli amici durante una serata o della classica applicazione per avere i migliori sconti nel vostro negozio preferito, ma di un genere a me molto caro: una app-librogame.

Alcuni di voi potrebbero pensare che la letteratura interattiva è morta e seppellita da tempo, ma in questo caso sbagliereste: nel primo mese ci sono stati 17.500 download e a Dicembre 2017 hanno superato i 100.000.

Come funziona? È semplice: scaricatela gratis su Google Play Store e seguite le istruzioni. In questa app diventerete l’eroe di un’avventura da leggere, ma sarete voi a decidere degli eventi della storia scegliendo la strada da percorrere, combattendo i nemici grazie a un sistema di punti del vostro personaggio (che avrete creato prima di leggere, definendone le forze e le debolezze) e vivendo mille avventure durante appassionanti ore di gioco. Vi rassicuro: esiste un sistema per salvare le vostre partite per non dover ricominciare sempre dall’inizio.

Ma di cosa parla questa nuova versione dei librogame? Siete un ragazzo (o una ragazza, come volete) che vive in un mondo diverso dal nostro, ispirato al nostro medioevo: i vostri genitori sono morti quando eravate ancora in fasce. Per fortuna Namer, il migliore amico di vostro padre, vi ha adottato e cresciuto come se foste carne della sua carne, mentre suo figlio, Noder, è sempre stato un fratello per voi. Gli anni passano e siete diventati una persona che ha prestato servizio nella milizia di Neltau, il vostro paese, mentre Noder è andato nella città di Sorgand per seguire le orme del famoso Iatromante (mago guaritore, anche esorcista) Molwarum Istwe. Però, dopo un lungo tempo, Noder non è più tornato a casa e le lettere inviate da Namer allo Iatromante sono rimaste senza risposta.

Una sera d’inverno, il vostro padre putativo vi chiede un grande favore: andare da solo a Sorgand (ci vorrà qualche giorno di cammino) per sapere che fine ha fatto Noder e consegnare una lettera a Molwarum in persona. Non c’è peggior tormento per un padre di non sapere più niente del proprio figlio.

Quindi il Fato ha bussato alla vostra porta: per la prima volta, lascerete Neltau e viaggerete verso Sorgand, ignaro dei pericoli che vi aspettano…

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A me questo primo capitolo della saga “Fra Tenebra e Abisso” è piaciuto tantissimo: segue i meccanismi classici dei Librogame, senza pertanto cadere nella trappola del “True Path”, cioè il percorso unico e obbligato per finire il libro. Il sistema di gioco è semplice ed efficace, le opzioni di gioco sono multiple e gli danno una lunga durata di vita. L’universo è originale perché non si ispira per niente ai classici come Tolkien: niente elfi e nani, nessun drago ma degli elementi che ricordano qualche fumetto (non dico quale, dovrete trovarli da soli…) e molte “prese in prestito” all’antichità.

L’ambientazione è davvero cupa: possiamo sentire il pericolo ad ogni passo e le cattive sorprese non mancano, il che rafforza la fragilità del Protagonista; in più possiamo calarci meglio nei suoi panni perché non è un personaggio navigato di D&D che potrebbe sconfiggere venti goblin da solo, ma si tratta di una persona che deve arrivare vivo a Sorgand, trovare Noder e riportarlo a casa. Non si “fa l’eroe”, ma si parte per aiutare un fratello, il che cambia molto e aggiunge un tocco di realismo all’opera.

Le creature e i PNG (personaggi non giocatori) sono sorprendenti e tutti fatti bene, credibili e non sono mai messi per aumentare l’esperienza del Protagonista, ma per approfondire l’ambientazione o perché sono davvero utili per la storia: una cosa rara, insomma.

Quindi “Fra Tenebra e Abisso: il Marchio” è un’ottima esperienza letteraria e ludica, che consiglio a tutte e tutti quelli che vogliono scoprire uno dei lavori più promettenti della fantasy italiana e avvicinarsi al genere Librogame.